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    Le piattaforme per la partecipazione digitale dei cittadini. Un'analisi basata sul modello di UE e Italia.

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    Il testo si propone di considerare e confrontare le esperienze europee e italiane di produzione, gestione, valutazione di piattaforme digitali per la partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche. Diversi obiettivi, modelli di costruzione, scelta delle finalità caratterizzano i due sistemi, europeo e italiano: il primo volto a sollecitare una partecipazione ideale verso il modello di Europa del futuro; il secondo è concretamente orientato all'esperienza di partecipazione, con participatory budget e allocazione di risorse per politiche pubbliche localizzate e con obiettivi tangibili (es. riqualificazione delle città). Dal confronto e dalla sintesi di queste due esperienze si possono trarre utili elementi teorici ed empirici per un ulteriore sviluppo delle piattaforme digitali per la partecipazione dei cittadini, in un contesto di crescente domanda partecipativa attraverso formati e strumenti non convenzionali.   The article proposes to consider and compare European and Italian experiences in the production, management and evaluation of digital platforms for citizens' participation in public policies. Different aims, models and goals characterize in different ways European and Italian systems. The first is aimed to promote an ideal participation coherently with the Europe vision for the future. On the contrary, the Italian one is concretely oriented towards the experience of direct participation, with specific budget and resources to support public policies with more tangible objectives (e.g. requalification of cities). From the comparison of these two experiences it is possible to derive some useful theoretical and empirical elements for the further development of digital platforms for citizen participation. This in a context of growing participatory demand through unconventional formats and tools.  Keywords: participatory platforms, EU, Italy, digital participation, citizens’ participatio

    L’ANTROPOLOGIA FENOMENOLOGICA DI EDITH STEIN

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    The complexity of the work of Edith Stein is made by the concatenation of the early Husserlian ideas with themes of ethics, psychology, politics, that are significantly in the present days. In this paper Idwell on the centrality of human being in Steinian phenomenologicalanthropology, which is emphasized as communion with the others byactivating the value of empathy. The problem of inter-subjectivity is very important for the entire philosophy of Stein to understanding the human being within the dynamism of the life-world, in the process of self-thinking and, no less, of thinking the other humans

    Strategie, pubbliche e private, in azione per ri-costruire meglio. Analisi dei testi di quattro interviste

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    In this paper we present the methodology and results of the automatic analysis of the transcripts of the interviews carried out under the project "ideas and projects for better reconstruction" (Esposito et al., 2017). Four strategic areas are considered: the Territorial Cohesion Agency, the Casa Italia Plan, the Civil Protection, and that of a community model of action in the community. The goal is twofold. On the one hand, it is intended to offer a systematic reading of the specificities and elements common to the various aspects considered in the interviews. On the other hand, we want to explore some methodological ideas in the automatic analysis of the texts on the following issues: integration of analytical tools, constraints resulting from the size of the corpus, interpretative potential of graphical representation of results, integration between automatic information retrieval, auto-coding of a corpus and expert reading

    Insegnare a scrivere nel biennio della scuola secondaria di primo grado

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    Il contributo offre una riflessione sulle strategie e azioni didattiche utilizzate nell'insegnamento della scrittura nel biennio della scuola secondaria di primo grado. Nello specifico è presentata parte dei risultati di una ricerca biennale (2012/2014) sulla scrittura degli studenti del primo biennio della scuola secondaria di primo grado. Si tratta di dati relativi: a) alla progettazione e all'azione didattica di un gruppo docenti di Lettere che insegnano in sette scuole romane; b) all'analisi delle tracce utilizzate nei due anni da tali docenti per le prove di scrittura in classe. La scuola ha da tempo avvertito l’esigenza di un ripensamento complessivo delle modalità di insegnamento/apprendimento della lingua e delle quattro abilità linguistiche di base e, in particolare, della scrittura. In continuità con tale bisogno, i risultati mettono in luce progettualità didattiche sperimentate nella scuola e atteggiamenti di docenti, rispondendo alla esigenza di studi e contributi alla riflessione sul tema in vista di una ricaduta di natura didatticaThis paper provides a reflection on strategies and actions used in teaching writing to lower secondary school students. Specifically, this contribution focuses on some of the results of a two-year research (2012/2014) based on the analysis of writing compositions by students of the first two years of secondary school. Datas concern a) the design and action of teaching by a group of mother tongue teachers from seven schools of Rome; b) the analysis of instructions for students’written composition used in the two years from such teachers. The school has felt for long time the need to rethink its methods of teaching/learning the language and the four basic language skills, writing in particolar. In keeping with this need, the results highlight experimented educational projects in schools and attitudes of teachers, responding to the need for studies and contributions to the reflection on the issue in view of didactic effect

    Comunità virtuali di marca e innovazione di prodotto: Un modello di identificazione automatica dei Lead user basato su analisi testuale

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    Il paper analizza la conoscenza del prodotto come fattore di classificazione e selezione dei membri più innovatori nelle comunità virtuali di marca. Con un approccio multi-metodo, il lavoro, che ha come ambito applicativo il blog Ducati Hypermotard, analizza i contenuti e i temi ricorrenti nei messaggi degli user e la loro distribuzione in relazione al grado di potenziale collaborativo del consumatore. La possibilità di stabilire un legame tra conoscenza dello user, linguaggio utilizzato e grado di lead-userness è confermata. Infine, è proposto un modello per la classificazione di testi postati sul blog in grado di assegnare automaticamente il profilo di lead-userness del mittente e di selezionare, pertanto, i commenti degli utenti più competenti in termini di prodotto e più innovativi

    Mashup e Geo-Web: nuove idee per il Web 2.0

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    Il progetto cluster MASHUP E GEO-WEB: nuove idee per il Web 2.0 è realizzato in collaborazione con il CRS4 scarl.Nella logica dei progetti cluster, attività di animazione economica che Sardegna Ricerche organizza per affrontare tematiche comuni a più imprese, sperimentando con le stesse strumenti o modelli innovativi per la soluzione delle criticità individuate, è nato il progetto cluster "Mashup e Geo-Web: nuove idee per il Web 2.0" con l'obiettivo di favorire la formazione della massa critica di risorse e conoscenze che consenta alle imprese operanti nel settore delle Tecnologie per l'Informazione e la Comunicazione (ICT) di: 1. acquisire know-how specifico sugli strumenti e sulle pratiche alla base del cosiddetto Web 2.0 e sul Geo-Web; 2. sperimentare nuove idee applicative e analizzare le potenzialità del modello di business esistente.Finanziamenti::Fondi Sardegna Ricerch

    Fenomenologia, empirismo e costruttivismo nella filosofia positiva di Paolo Parrini

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    In this work, I discuss the role of Husserl’s phenomenology in Paolo Parrini’s philosophical view. In the first section, I highlight the presence of both empiricist and constructivist elements in Parrini’s anti-foundationalist and anti-absolutist conception of knowledge. In the second section, I stress Parrini’s acknowledgement of the crucial role of phenomenology in investigating the empirical basis of knowledge, thanks to its analysis of the relationship between form and matter of cognition. In the third section, I point at some lines of development of phenomenology that are revealed by Parrini’s reflection, through the comparison between Husserl’s genetic phenomenology, Mary Hesse’s network model, and the tradition of neutral monism

    L’influenza di Pier Paolo Pasolini sui film e sullo stile cinematografico di Nanni Moretti: un’analisi

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    Pasolini e Moretti sono due registi-intellettuali di generazioni diverse, considerati figure di grande rilievo per la portata delle loro opere. Le similitudini che li accomunano sono molte e notevoli altrettanto quanto le differenze che li dividono: controverso e scandaloso il primo, meno ‘anomalo’ ma non meno innovativo il secondo, sono entrambi registi politici dichiaratamente comunisti e capaci di intuire il futuro. Perché studiarli insieme? Anzitutto per l’ottica in cui si pongono nei confronti della società, per le loro riflessioni sul ruolo dell’intellettuale e per l’importanza attribuita da entrambi al linguaggio e alla comunicazione. Poi, per il fatto che Moretti ha apertamente riconosciuto fra i suoi punti di riferimento cinematografici proprio Pasolini. Quest’ultima ragione può essere presa come spunto per cercare quanto c’è di pasoliniano nei lavori di Moretti, a livello di pensiero e di tecnica cinematografica. Caro diario (1994), in particolare, è un omaggio esplicito a Pasolini, che probabilmente va persino oltre le intenzioni iniziali del regista romano, e va pertanto tenuto in particolare considerazione Il presente lavoro è composto da quattro parti. Nella prima, si discute la figura di Pasolini. La seconda parte è un breve excursus su Moretti, le sue idee, le sue opere. La terza parte contiene l’analisi di Caro Diario. Nelle conclusioni, infine, dai punti salienti dell’analisi si trarranno alcuni spunti di riflessione.

    An Inquiry-Based Approach to a Pedagogical Laboratory for Primary School Teacher Education

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    In questo articolo vengono presentati e di- scussi alcuni risultati relativi alla sperimen- tazione di due esperienze di didattica laboratoriale della fisica, una basata su me- todi di indagine scientifica e l’altra su meto- dologie didattiche più “tradizionali”, svolte durante l’A.A. 2014-15 con studenti del CdL in Scienze della Formazione Primaria del- l’Università di Palermo. I dati, analizzati tra- mite metodi quantitativi, sono stati ricavati dalla somministrazione prima, durante e do- po le attività laboratoriali, di un questionario finalizzato a comprendere gli stili di insegna- mento preferiti dagli studenti, la motivazio- ne di questi all’apprendimento/insegna- mento delle scienze e le loro idee sulle dif- ficoltà che un insegnante di scuola prima- ria/dell’infanzia incontra nel progettare e sperimentare in classe attività didattiche di tipo scientifico. Dopo una breve descrizione dei metodi di analisi utilizzati, i risultati della sperimentazione vengono discussi e commentati.In this paper we discuss some results of the trial of two pedagogical physics workshops, held during the academic year 2014-15 with students of the Undergraduate Program for Elementary/ Kindergarten Teacher Education at the University of Palermo. One of the workshops was Inquiry Based, while the other was performed by using “traditional” teaching methods. The data, analyzed by using quantitative methods, were obtained by the administration before, during and after the workshop activities of a questionnaire aimed at understanding what are the teaching styles preferred by students, the student motivation in learning and teaching science, and their ideas about the difficulties a teacher meets when designing and trialing with real pupils science-based pedagogical activities. After a short description of the analysis methods we used in our study, the results of the trial are discussed and commented
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